Mi hanno chiuso il conto corrente. All’improvviso. Un incubo che non è poi così improbabile accada. Ma perché?
Quali sono le ragioni che portano a questo tipo di comportamento da parte di un istituto bancario?
Nuove clausole di salvaguardia e… mi hanno chiuso il conto corrente!
La chiusura forzata del conto corrente non è frequentissima, ma può accadere.
Il recesso unilaterale fa parte delle clausole di salvaguardia.
Una delle particolarità di questa clausola è che per quanto si sforzi, l’intestatario del conto non può in alcun modo impedire che questo avvenga. Anche perché quando viene informato, il tutto è già accaduto. Nemmeno un giudice può essere di aiuto in questi casi, quindi la situazione è semplicemente irreparabile. Il conto sparisce e con esso il rapporto con quell’istituto. Senza contare che sulla chiusura improvvisa di un conto rimane una traccia, quindi anche rapporti futuri con altre banche potrebbero venire compressi. Insomma, una situazione in cui è decisamente meglio non trovarsi.
Quali sono i casi in cui si attiva la chiusura all’improvviso del conto corrente
Ovviamente i motivi che portano ad una tale operazione devono essere gravi. Fra questi ad esempio, casi di evasione fiscale. Ma non solo, di fronte a qualsiasi reato di natura finanziaria l’istituto bancario ha la possibilità di intervenire in questo modo.
Ma anche la reputazione dell’intestatario del conto ha il suo peso. Non solo se si è sottoposti ad indagini, ma anche nel caso l’istituto di credito abbia fatto riferimento ad un report negativo del database World-Check. Si tratta di un’enorme archivio di dati che le banche consultano spesso per valutare la posizione dei loro clienti. Il problema è che proprio questo database non sia affidabile al 100%, in quanto spesso costruisce i suoi report pescando le informazioni da internet. Ma come sappiamo, internet non è il posto migliore in cui reperire informazioni veritiere. E soprattutto, senza un adeguato controllo, le informazioni possono esser fuorvianti.
Informazioni sulle persone prese da internet.
Una pratica rischiosa.
Può sembrare assurdo, ma la rete non va d’accordissimo con le informazioni personale.
Questo principalmente per 2 motivi:
- L’identità che abbiamo online può essere anche imposta da terzi, che scrivono su di noi senza contraddittorio.
- Le informazioni online, spessissimo, non vengono aggiornate. E quindi possono non essere veritiere dopo un certo lasso di tempo.
Cosa significa tutto questo? Che potremmo anche non esserci accorti di un attacco perpetrato online da qualche giornalista, o antagonista di sorta. Potremmo avere un articolo poco lusinghiero nei nostri confronti lì, che gira per la rete. Non tutti hanno l’abitudine di “googlare” il loro nome, ma dovrebbero farlo di tanto in tanto.
Dopodiché accade anche che vecchie o vecchissime vicende, rimangano in rete senza aggiornamento. Quindi anche in caso di assoluzione, ad esempio, articoli accusatori potrebbero circolare sul nostro conto.
World-Check non filtra in alcun modo queste informazioni. E se un istituto di credito si affida ad un suo report per valutare la nostra reputazione… beh potremmo ritrovarci con un conto corrente chiuso all’improvviso.
Come difendersi da questa eventualità.
Controllare la propria presenza in rete è fondamentale.
In primo luogo dobbiamo sapere subito se qualcuno ci cita online, perché non dobbiamo permettere che esistano notizie su di noi senza che ne abbiamo coscienza. Per fare questo esistono servizi gratuiti come Google Alert. Attenzione però! Questi strumenti non rilevano i commenti dei social, che possono essere a loro volta molto pericolosi e denigratori. Consigliamo servizi professionali e più complessi di Social Listening come LinkMonitor.
Tutela Digitale, inoltre, può informati sulla tua presenza o meno nel database di World-Check, richiedendo la revisione del report o la sua eliminazione.
Non trovarti a dire “No! Mi hanno chiuso il conto corrente!!!”
Chiamaci al 051 236835, o scrivici a info@tuteladigitale.it