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Cyberbullismo in Italia; quanto è sviluppato il fenomeno

Violenza digitale

Il cyberbullismo in Italia e nel resto del mondo, rappresenta una delle sfide più preoccupanti dell’era digitale.
Questa pratica include una serie di condotte aggressive perpetrate in ambiente digitale, che include sia il web che i canali social o le chat, che potremmo definire, senza mezzi termini, violenza digitale.

Modalità di Cyberbullismo

Definito come l’uso della tecnologia per molestare, intimidire o danneggiare altre persone, questo fenomeno assume varie forme come: 

  • il cyberstalking, 
  • il doxing (diffusione non autorizzata di dati personali), 
  • la denigrazione, 
  • il cyberbashing (maltrattamenti o aggressioni filmate e diffuse online), 
  • l’harassment (molestie virtuali)​​
  • Il revenge porn e sexting. digitalizzazione dell’intimità, invio di immagini e video sessualmente espliciti.

Dati Recenti su Cyberbullismo in Italia e nell’UE

Negli ultimi anni, l’Europa e l’Italia hanno registrato un aumento significativo dei casi di cyberbullismo.
Secondo i dati recenti, in Italia, il fenomeno tocca soprattutto i giovani nella fascia di età 11-17 anni, ed è un fenomeno che tocca di più le femmine.

Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi di 11 e 13 anni.
Nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i tredicenni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.

Come riportato da sito del governo, raggiungibile a questo link

La situazione nel nostro Paese

In Italia, il cyberbullismo sta diventando sempre più allarmante, con una crescita delle vittime, soprattutto tra i più giovani. Secondo Save The Children, tre ragazzi su dieci hanno assistito a comportamenti violenti online, e una considerevole percentuale di adolescenti considera il cyberbullismo il fenomeno sociale più pericoloso attualmente​​.
L’Osservatorio indifesa per il 2024, ha realizzato in occasione del Safer internet day scorso, un sondaggio che riporta dati forse ancora più allarmanti: il 65% degli intervistati (su un campione di 4115 adolescenti di tutta Italia) ha dichiarato di essere stato vittima di violenza, che va a includere anche le nuove forme di violenza online. Il 45% dei giovani ha anche dichiarato di aver subito atti di revenge porn o di sexting.  

Conseguenze per le vittime di violenza digitale

Quello che deve preoccupare e far riflettere è l’effetto che pratiche del genere possono insorgere nelle vittime.
Le vittime di cyberbullismo possono sperimentare danni psicologici e morali seri, che includono isolamento, depressione e rifiuto della scuola. Queste conseguenze derivano dall’esposizione pubblica e ripetuta a comportamenti umilianti o intimidatori, aggravati dalla risonanza e dalla permanenza dei contenuti nel web​​. Inoltre, questi fenomeni possono essere aggravati dalla grande fragilità dei giovani che non sanno affrontare il mondo digitale, proprio perché sono le prime generazioni di nativi digitali. 

Interventi legali e Istituzionali

La lotta contro il cyberbullismo ha visto un incremento di attenzioni sia a livello legale che istituzionale. In Italia, specifiche normative mirano a contrastare questo fenomeno, includendo sanzioni per chi diffonde online contenuti lesivi.
Il 18 giugno 2017 è entrata in vigore la legge che si occupa proprio del fenomeno del cyberbullismo, la L. 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3 giugno 2017.
Questo percorso di cura dei minori parte anche dalla consapevolezza, dalla conoscenza e dalla prevenzione. Per questo il Governo italiano stesso si sta muovendo attivamente con campagne di sensibilizzazione e con azioni concrete, con l’introduzione del referente per il cyberbullismo, con la legge 71/2017 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo e come specificato nelle Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo

Il Decreto Caivano: un caso tutto italiano

Il referente che dovrebbe essere presente in ogni Istituto diventa l’interfaccia con le forze di Polizia, con i servizi minorili dell’amministrazione della Giustizia, le associazioni e i centri di aggregazione giovanile sul territorio, per il coordinamento delle iniziative di prevenzione e contrasto del cyberbullismo. Diventa quindi supervisore e gestore della crisi quando necessario.
Inoltre, la supervisione deve poter avvenire anche quando gli adulti non sono presenti, come quando i più giovani utilizzano i device digitali in autonomia, per questo il 16 settembre 2023 il Governo italiano ha emanato il Decreto-legge n. 123/2023 comunemente noto come il “Decreto Caivano“. All’interno di questo decreto si trova proprio una disposizione legata al parental control: 

possibilità di limitare e controllare, da parte dei genitori o di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, l’accesso ai contenuti e/o alla rete da parte dei minori, mediante la scelta degli spazi digitali e dei tempi di utilizzo“.

Questo pone l’obbligatorietà di inserire la possibilità di attivare e utilizzare il parental control per limitare l’uso incontrollato dei dispositivi digitali. 

Come proteggersi dal Cyberbullismo

Infine, per proteggersi dal cyberbullismo, è fondamentale adottare comportamenti prudenti online, come proteggere le proprie informazioni personali, evitare di rispondere a provocazioni e utilizzare le impostazioni di privacy dei social network. È altrettanto importante promuovere un’etica del comportamento online, che includa rispetto e empatia nei confronti degli altri utenti è essenziale l’educazione digitale fin dalla giovane età. Le scuole, in particolare, hanno un ruolo cruciale nel fornire agli studenti le competenze necessarie per navigare in sicurezza online, riconoscere comportamenti inappropriati e reagire in modo costruttivo. Quindi le principali attività preventive da mettere in atto per prevenire e tutelarsi dal cyberbullismo sono: 

  • Educazione digitale, imparare a riconoscere e reagire adeguatamente al cyberbullismo è il primo passo verso la prevenzione.
  • Sicurezza informatica, utilizzare software antivirus e firewall, oltre a impostare password complesse, contribuisce a proteggere i propri dispositivi dalle intrusioni esterne.
  • Utilizzo consapevole dei social e delle chat imparando a utilizzare le impostazioni di privacy e sicurezza sui vari social network può aiutare a limitare chi può vedere e interagire con i propri contenuti.
  • Supporto legale e psicologico, offrire ai più giovani sportelli accessibili che in caso di cyberbullismo, possano dare supporto di professionisti esperti. 
  • Promuovere la cultura del rispetto, lavorando insieme per creare una cultura online basata sul rispetto reciproco e sull’empatia può contribuire a ridurre significativamente i casi di cyberbullismo.

 

Esistono anche strumenti da poter utilizzare per limitare il danno o eliminare i contenuti diffusi online senza il consenso del diretto interessato, o meglio della vittima, come la rimozione di contenuti offensivi online. La legge italiana prevede che il minore, o i suoi genitori, possano richiedere ai gestori dei siti o dei social media la rimozione, l’oscuramento o il bloccaggio dei contenuti lesivi. Se ciò non avviene entro 48 ore, è possibile rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente con azioni di rimozione o blocco​​.

I giovani dai 14 anni in poi possono segnalare la presenza di questi contenuti in autonomia alla Polizia Postale. 

Cyberbullismo in italia

Per aiutare i genitori e le giovani vittime in questo arduo e spesso sconosciuto percorso ci si può rivolgere a società come Tutela Digitale. 

Nello specifico, Linkiller, servizio offerto da Tutela Digitale, interviene in queste situazioni aiutando le vittime e le loro famiglie a rimuovere contenuti dannosi da Internet. Grazie a una profonda conoscenza delle normative vigenti e a una collaborazione diretta con i gestori delle piattaforme online, Linkiller può guidare le vittime del cyberbullismo attraverso il processo di rimozione delle immagini o dei contenuti lesivi pubblicati senza consenso, lavorando per ridare loro il controllo della propria immagine online.

 

Per Approfondire:

Salute.gov
“Epicentro” indagine nazionale
Generazioni Connesse

Silvia Tugnoli

Silvia

Silvia Tugnoli, libera professionista nel settore del web marketing e della comunicazione, collabora con Tutela Digitale dal 2020

Silvia

Silvia Tugnoli, libera professionista nel settore del web marketing e della comunicazione, collabora con Tutela Digitale dal 2020
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