Proteggere la Privacy oggi è piuttosto complicato. Soprattutto se parliamo di immagini e video. I dati sensibili che offriamo in pasto alle aziende attraverso internet sono sempre di più e, spesso e volentieri, lo facciamo inconsapevolmente. Non solo carichiamo informazioni personali più o meno sensibili più volte al giorno, ma, senza rendercene conto, mettiamo online anche milioni di immagini. Che non ritraggono solo noi, ma anche amici, parenti, conoscenti, addirittura sconosciuti. Quando parliamo di privacy facciamo riferimento al diritto che ha ogni individuo alla riservatezza, non solo delle proprie informazioni personali ma anche della propria vita privata. Quello che immettiamo nel web resta nel web.
Negli ultimi anni sono state introdotte norme sempre più stringenti sulla divulgazione dei dati personali e sul diritto all’utilizzo che ne può fare chi ne entra in possesso. Tutte le norme e le leggi varate sono volte a proteggere la privacy dell’individuo, impedendo che chiunque possa divulgare informazioni personali dati sensibili senza il consenso dell’interessato.
I social e la legge sulla privacy
Il regolamento generale sulla protezione dei dati, o come siamo soliti nominarlo, GDPR (General Data Protection Regulation), è un regolamento dell’Unione europea in materia di trattamento dei dati personali e di privacy, adottato il 27 aprile 2016 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 4 maggio 2016. Il regolamento (UE) n. 2016/679 è entrato in vigore il 24 maggio dello stesso anno ed è stato operativo a partire dal 25 maggio 2018. Negli anni ha subito numerosi modifiche e aggiornamenti per poter essere sempre al passo con le esigenze dei cittadini. Questa legge racchiude in sé le norme di comportamento che bisogna tenere online sia per chi offre servizi, sia per chi utilizza il mezzo. Riguarda tutta la Rete, quindi dai siti internet ai motori d ricerca, ai canali social. Ma non basta.
Quando ci si muove online bisogna preoccuparsi di che fine fanno non solo i dati, che potremmo cedere a terzi senza accorgercene, ma anche delle immagini, che potrebbero essere scaricate, rubate e utilizzate senza il nostro consenso. Oggigiorno utilizziamo i social per raccontare la nostra vita e il nostro lavoro, sono dei veri e propri diari fotografici. Purtroppo, non sono dei luoghi sicuri. Infatti, è sempre più alto il rischio di subire dei furti di identità, appropriazioni indebite di foto, di contatti e persino di dati sensibili. Purtroppo, nel peggiore dei casi può succedere che queste informazioni e/o foto vengano utilizzate per compiere dei reati online. Il Garante della Privacy ha redatto un documento che vuole aiutare le persone a diventare digitalmente competenti e a comportarsi rispettosamente della propria privacy e di quella altrui.
Il Vademecum del Garante della Privacy
All’interno del vademecum troviamo semplici regole che messe in atto abitualmente risultano una pratica efficace nel tutelarci da spiacevoli sorprese:
- Pubblica immagini di altre persone solo con il loro consenso. Potrebbero non voler apparire online o sentirsi in imbarazzo. Inserisci nelle immagini tag con i nomi di altre persone solo se sei sicuro che queste siano d’accordo.
- Rifletti bene prima di postare online foto o filmati. Potrebbe poi essere molto difficile eliminarli, soprattutto se qualcuno li ha copiati, condivisi, o diffusi su altri siti o social network.
- Controlla chi può vedere le tue immagini. I principali social network consentono di scegliere se foto e immagini che pubblichi saranno visibili a tutti o solo a liste di persone scelte da te.
- Controlla i tag con il tuo nome associati a foto e filmati. Alcuni social network consentono eventualmente di applicare scelte come:
1) bloccare l’inserimento di tag con il tuo nome nelle immagini postate da altre persone;
2) autorizzare solo alcune persone a taggare le immagini con il tuo nome;
3) ricevere un messaggio di avviso se qualcuno collega il tuo nome ad un’immagine, in modo che tu possa approvare o rifiutare il tag.
- Molte app richiedono l’accesso alle foto o ai filmati che conservi su smartphone o tablet. Prima di autorizzare l’accesso, cerca di capire a quale scopo potrebbero essere utilizzate o diffuse le tue immagini.
La gestione dei propri dati online non deve essere considerata come una macchinosa perdita di tempo, bensì deve essere vista come una tutela verso sé stessi. Se ci si accorge che i nostri dati sono stati rubati sui social per prima cosa possiamo contattare il servizio di assistenza per provare a far disattivare il profilo incriminati. Nei casi più gravi, quando sono utilizzati per frodi, bisogna rivolgersi alla Polizia Postale o ai Carabinieri e contattare un legale.
In alcuni casi può essere utile sapere che esiste anche il Diritto all’oblio, che prevede il diritto ad essere dimenticati. L’articolo 17 del GDPR prevede che si possa richiedere a Google o agli amministratori dei canali social di eliminare l’indicizzazione di contenuti che riguardano informazioni personali e immagini offensive. Tutela Digitale si occupa di proteggere i tuoi dati, la tua reputazione e la tua immagine online.
Per Approfondire
Garante della privacy: https://www.garanteprivacy.it/temi/foto