Il presidente degli Stati Uniti, Trump, contro TikTok e Twitter. Sì, il presidente degli Stati Uniti d’America contro due noti social network. Sembra fantascienza di terz’ordine, ma tant’è, le cose stanno esattamente così.
Quando intorno alla seconda metà degli anni 2000 i social hanno fatto il loro ingresso nelle nostre vite, mai avremmo potuto immaginare gli sviluppi futuri. Era una cosa completamente nuova, intrigante ma imprevedibile. Nessuno poteva nemmeno lontanamente fare previsioni realistiche. Ed invece oggi, nel 2020, ci ritroviamo con il presidente della più influente nazione della terra che dichiara guerra alle piattaforme digitali “social”. Una guerra che sembra tutt’altro che ipotetica, ma che è invece reale e si combatte a colpi di tweet.
Cos’è successo fra Trump e Twitter?
Il fuoco alle polveri risale ormai allo scorso Maggio, quando il sodalizio fra il presidente e la compagnia californiana si è spezzato. Parliamo di sodalizio poiché, fino a quel momento, Twitter era stata una delle armi favorite dal taycoon. Famosissimi sono alcuni dei cinguetti più irriverenti della rete, nati dalla mente di Trump (e dal suo staff ovviamente). Ma quando la compagnia ha moderato un intervento definito come “incitante alla violenza” durante un comunissimo reality check, il presidente non l’ha presa bene. E ha minacciato di chiudere l’azienda che, per capirci, valeva nel 2018 ben 3,04 miliardi di dollari.
Curioso sarebbe capire con quale potere Trump intendesse fare chiudere una compagnia privata, ma la cosa da notare è che l’evento ha scosso tutto il mondo di internet, che per definizione è libero da catene. Ma questa è solo la prima fase della guerra di Trump contro i Social network.
Trump contro un altro social network; TikTok
Se nella questione di Twitter la politica è al centro del dibattito, essendo stato “censurato” un Tweet che parlava di un fatto di cronaca decisamente controverso, con TikTok le cose hanno preso una piega quasi peggiore. Poiché qui si parla di politica internazionale. Il caso scoppia in Agosto, quando il Tycoon annuncia la volontà di vietare la piattaforma negli USA. Il social infatti è di proprietà cinese, paese con cui l’amministrazione Trump non ha affatto buoni rapporti, nemmeno formali. Inasprito dalla guerra commerciale e dagli sfortunati eventi della pandemia di Covid-19, il conflitto è esploso anche dal lato digitale. Trump sostiene infatti che TikTok possa essere un pericolo per la sicurezza nazionale, inviando dati a server cinesi i quali potrebbero essere utilizzati per fini di spionaggio. Insomma, proprio come in piena guerra fredda, sembra che le preoccupazioni del presidente degli Stati Uniti coprano più aspetti del vivere comune. E i social, così presenti nelle nostre esistenze, non sono immuni.
Gli sviluppi futuri; che succede ora?
Benché non sia possibile ora come ora fare previsioni, la lotta di Trump contro questi colossi di internet è molto interessante per vari motivi. In primo luogo perché entrambe le società prese di mira valgono tantissimi soldi. In secondo luogo perché, come accennato, internet nasce come un luogo dove la libertà di espressione è fondamentale. Ovviamente nel rispetto dell’altro. Il mondo digitale prende sempre più piede e più importanza nella vita reale, ci costringe a fare i conti con un mondo che non conosciamo. Tutto è nuovo, tutto è da inquadrare a livello giuridico. E siamo solo all’inizio di un processo che non sappiamo dove possa portare.