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I 5 modi per riconoscere una Fake News

Fake News

Ormai se ne sente parlare di continuo, di Fake News.
La diffusione di notizie finte, fuorvianti, palesemente inverosimili, sta generando problemi enormi. Questi sono dovuti al potenziale dei social network, che permettono di diffondere le news in pochi secondi. Tuttavia di Fake News ne parlano le persone sbagliate, perché ad usare questo termine sono coloro i quali sono perfettamente a conoscenza dell’argomento. E della sua gravità. È invece la platea di diffusori di notizie finte, i creduloni, che non ha idea di quello che fa condividendo tali notizie. Sono loro quelli da rimettere sulla retta via.
Per comodità, in questo articolo li chiameremo “diffusori“. Mentre chi genera notizie false, saranno d’ora in poi i “generatori“.
Quindi, come possiamo portare i diffusori di Fake News a capire che stanno diffondendo notizie false?
Scopriamolo in 5 mosse.

1. Far notare da quale testata esce la fake news

Non che questi diffusori siano molto svegli, ma anche i generatori di contenuti ci mettono del loro. Non è difficile trovare blog che scopiazzano i nomi di famose testate, cambiando magari una lettera. Il diffusore sarà pronto a pubblicare una notizia palesemente falsa proprio perché non legge o non vuole leggere quella piccola variante. Sarà convinto di avere preso la notizia da un giornale, da una testata accreditata. Ad esempio “Il Resto del Carino” invece che “Il Resto del Carlino” (esempio di fantasia).
Potrebbe essere sufficiente per fare scattare un dubbio sull’autenticità della notizia nel diffusore. Probabilmente questo gli permetterà di fare più attenzione in futuro.

2. Far notare cos’è, come funziona e come tutti possano aprire un blog senza alcuna conoscenza pregressa

Forse un po’ più complicato, tuttavia spiegare che un blog è un diario on-line dove chiunque può scrivere e diffondere ciò che vuole, aiuta. È inoltre essenziale spiegare la motivazione che sta a monte. Fare presente che questi generatori guadagnano sul numero di clic, grazie alla pubblicità. Questo può aiutare a capire, anche al diffusore più testardo, che la notizia è reboante, esagerata, sconvolgente per un motivo ben preciso. Motivo tutt’altro che nobile. Può essere utile anche spiegare come nasce un blog, come si possa aprire in pochi secondi. Rendete noto che senza una fonte autorevole la notizia è nulla. Falsa.

3. Fate notare come gli schemi siano ripetuti

Questo consiglio è applicabile soprattutto alle cosiddette “catene”, che si ripetono uguali da anni.  Basterebbe far notare al diffusore che quell’appello che finge di avere un impronta legale e che bloccherebbe social ed aziende ad utilizzare le loro immagini private, sia un appello che ciclicamente gira fra i gruppi WhatsApp, le bacheche Facebook ecc… Far notare la banalità della cosa può essere un’arma vincente!

4. Introdurre alla valutazione critica della fonte

Questo è sicuramente difficile. Ma bisogna sforzarsi.
Imparare a gestire la fonte non è mai cosa semplice, soprattutto se non si è abituati ad un ragionamento critico che solitamente si apprende con l’istruzione. Tuttavia è un passaggio fondamentale. Insistete su questo. Perché si può anche pensare che un giornale sia tendenzioso, ma questo non può svincolare dall’utilizzare internet come il baluardo assoluto della verità. Dove si trovano le notizie di cui “nessun giornale parla”. Nessun giornale ne parla perché quelle notizie sono false. Semplicemente. Spiegatelo se possibile usando anche giornali di fazioni ed idee molto distanti fra loro. Cercate di illustrare l’impossibilità che nessuna fonte autorevole parli di una notizia palesemente falsa.

5. “Ma davvero, come puoi crederci?”- Distruggi una Fake News

Infine, rendete sempre ovvia la banalità della cosa. Rendete crudelmente e seccamente la realtà dei fatti contro la stupidaggine della Fake News. Alla fine, la ragionevolezza è l’arma migliore che abbiamo.

Simonluca Renda

Simonluca Renda

Simonluca Renda è Communication Specialist e collabora da diversi anni con Tutela Digitale curandone la comunicazione on ed off line. Scrive sul Journal di Tutela Digitale dal 2018.

Simonluca Renda

Simonluca Renda è Communication Specialist e collabora da diversi anni con Tutela Digitale curandone la comunicazione on ed off line. Scrive sul Journal di Tutela Digitale dal 2018.
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