È nato il Manifesto di Pietrarsa, il quale contiene le linee guida per crescere le nuove generazioni con più consapevolezza delle minacce online. Internet oggi è infatti alla portata di tutti, non solo geograficamente parlando, ma anche anagraficamente. Le nuove generazioni sono sempre più native digitali, utilizzano i device senza aver bisogno di istruzioni e, spesso, sono più “smart” di noi adulti digital addicted. Questo però non vuol dire che abbiano gli strumenti adatti per farlo. Il problema è proprio la mancanza di mezzi adeguati alla corretta gestione della navigazione online o semplicemente dell’utilizzo di app o social.
Bambini e tech, un matrimonio che inizia sempre prima
Se già è difficile per gli adulti capire quali dati fornire, come fornirli e dove e quando invece porre dei limiti per tutelare la propria privacy, figuriamoci per i bambini o per i più giovani che non hanno la percezione del rischio. Se un tempo la baby-sitter, l’intrattenitore principale dei più piccoli, era la televisione, oggi sono i device digitali; non solo tablet, telefoni e computer, ma anche console di videogiochi. Tutti strumenti sempre più connessi a internet, che richiedono un account per accedere il quale, a sua volta, necessita di dati personali. Dati che vengono anche condivisi con soggetti terzi.
Come detto i più piccoli non sono consci dei rischi che corrono, ma spesso anche gli adulti non lo sono; la gestione dei dati personali e la protezione della propria privacy è un tema complesso e non ancora accessibile a tutti.
Il Manifesto di Pietrarsa del Garante Privacy
Proprio la consapevolezza de rischio e la tutela della privacy sono stati i temi centrali della Tavola rotonda State of Privacy ’22, organizzata dal Garante della Privacy presso il Museo Nazionale ferroviario di Pietrarsa (Napoli). Qui si sono radunati più di 250 esperti per individuare idee e soluzioni in risposta alle impellenti sfide che attendono la protezione dei dati personali e più in generale la società dei dati nella quale viviamo. Gli incontri che si sono tenuti durante la manifestazione hanno gravitato intorno alla necessità di offrire le basi per una navigazione più sicura, affrontando il tema in ambiti diversi. L’obiettivo principale dell’incontro è stato stabilire come offrire maggiore trasparenza, comprensibilità e accessibilità delle informative sul trattamento dei dati, ancora molto criptiche. Allo stesso tempo, si è voluto capire come rafforzare la consapevolezza del valore personale e patrimoniale dei propri dati. Per raggiungere questi scopi si sono studiate iniziative e campagne rivolte soprattutto ai più giovani. Da questi incontri e confronti è nato dunque il Manifesto di Pietrarsa, un documento ricco di linee guida per avviare programmi e strumenti per aumentare la trasparenza, consapevolezza e l’educazione digitale.
I giovani e internet: le minacce online in numeri
Ricerche recenti dimostrano che l’età di avvicinamento al web è sempre più precoce, addirittura prima dei 7 anni. Come è emerso dal sondaggio svolto nel 2020 da EUKidsOnline, condotto su più di 23.000 giovani e su uno dei genitori, in diversi Paese Europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito).
Dallo studio si nota che un bambino su due passa in media su internet un’ora e mezza al giorno, mentre ancora più attivi in termini di utilizzo sono i ragazzi compresi tra i 15 ei 16 anni.
La maggior parte dei giovani intervistati (84%) usa internet per fare i compiti, e, l’83%, per guardare video. Le altre attività maggiormente svolte sono: giocare online (74%); chattare (61%).
Per lo più si connettono da casa, (85%) o da scuola (63%). Solo 1 ragazzo su 3 naviga il web dal cellulare o da un altro dispositivo portatile.
I dati più preoccupanti che la ricerca svela sono però che:
- i giovanissimi ignorano i rudimenti in fatto di sicurezza;
- Il 30% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 16 anni ha già presentato sintomi legati ad un uso eccessivo di Internet.
Da quando siamo usciti dalla Pandemia, durante la quale internet era in luogo in cui ci si rifugiava, la situazione si sta normalizzando, come emerge dall’annuale ricerca condotta da Generazioni Connesse, in collaborazione con Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA, in occasione del Safer Internet Day 2022, svolta su un campione di 2.472 studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado.
È sceso al 42 %, dal 59% pre-covid, il numero dei ragazzi che dichiara di stare connesso dalle 5 alle 10 h al giorno. Le generazioni sempre connesse, stanno meno tempo online passando dal 18% rilevato nel 2021 al 12% della prima rilevazione del 2022. Il restante 46% degli adolescenti coinvolti nella ricerca, invece, stima di passare online meno di 4 ore al giorno, contro il 23% complessivo di 12 mesi fa.
Inoltre, il 95% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver aiutato coetanei per problemi online. I temi su cui si aiutano i giovani sono:
- evitare di condividere online dati sensibili;
- fare attenzione alle persone conosciute in Rete;
- non diffondere foto e video privati sul web;
- non condividere informazioni sensibili su altre persone senza il loro consenso;
- verificare l’attendibilità di chi ci manda link prima di aprirli.
Questo ci dimostra che gli adolescenti e i pre-adolescenti sono sempre più informati e consapevoli dei pericoli che possono incontrare.
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Dati personali e GDPR
I dati personali, come ci è già stato dimostrato anche da eventi recenti, possono avere un ruolo in decisioni politiche o possono generare valore economico sui mercati globali; quindi le nostre informazioni consentono a un numero sempre crescente di persone, enti e aziende, di avere potere e di poterli utilizzare anche in modo sbagliato.
La disciplina europea sulla protezione dei dati personali (GDPR) attribuisce, salvo eccezioni, alle persone il controllo assoluto sui propri dati personali. Quindi per evitare di creare situazioni in cui solo chi ha i dati personali ha potere, bisogna attuare una strategia di informazione di massa, per rendere tutti più consapevoli del “potere” dei loro dati personali. Per fare ciò è indispensabile la promozione di una campagna di educazione al valore dei dati personali e la diffusione di best practice capaci di rendere le persone sempre più sicure di come verranno utilizzati i dati.
Ascolta la puntata del podcast di Tutela Digiatale:
Il Manifesto di Pietarsa; alcune linee guida
I primi fruitori delle nuove campagne di informazioni devono essere i bambini. Per questo le persone, gli enti e le aziende, aderenti al Manifesto di Pietrarsa si sono impegnati e si impegneranno nel futuro a promuovere soluzioni concrete per produrre risultasti in questi campi, come si legge dal manifesto:
[1] Trasparenza
Rendere le informative sul trattamento dei dati personali trasparenti, accessibili, comprensibili, efficaci
nella semplicità e incisività del linguaggio utilizzato così come nella forma, nei canali e nei mezzi utilizzati nel proporle agli interessati. L’obiettivo delle azioni rientranti in questa linea direttrice dovrebbe essere quello di passare da una trasparenza formale a una trasparenza effettiva, investendo per tale finalità risorse e creatività analoghe a quelle investite nelle attività di comunicazione e informazione strumentali al perseguimento dei propri obiettivi.[2]Consapevolezza
Progettare e realizzare iniziative promozionali, campagne di informazione, operazioni e giochi a premi, rubriche di attualità, spettacoli teatrali, programmi televisivi e radiofonici così come produrre giochi, videogiochi, cortometraggi e ogni altro genere di analoga attività volta ad accrescere il livello di consapevolezza delle persone in relazione al valore dei dati personali nella loro vita.
[3] Educazione
Progettare e organizzare percorsi di formazione, anche a distanza, o pubblicare contenuti educativi volti a fornire ai non addetti ai lavori, in particolare ai soggetti vulnerabili come bambini e anziani, nozioni di base in relazione al valore dei dati personali, all’utilizzo consapevole dei dispositivi e dei servizi digitali, ai loro diritti e alle forme e agli strumenti utili a esercitarli e proteggerli.
e si impegnano altresì
A promuovere le predette attività attraverso il sito istituzionale del Manifesto di Pietrarsa, a misurare e a condividere i principali risultati conseguiti attraverso lo stesso sito. Tra i primi aderenti al Manifesto, oltre al Garante stesso, la Polizia postale, la Guardia di Finanza, l’Università Roma Tre, Meta, Sky, Mediaset, Google e la Fondazione Telefono Azzurro.
In Conclusione
In un momento così delicato per la nostra società, dove i dati e la loro tutela sono in pericolo, i più giovani andrebbero sempre educati all’utilizzo della tecnologia. Purtroppo però, di fronte alle grandi carene presenti anche negli adulti, questo non è sempre possibile. Tutela Digitale può aiutarti a controllare e gestire i tuoi dati online.
In caso di necessità puoi contattarci scrivendo a info@tuteladigitale.it, oppure su WhatsApp al numero 333 2022801 o ancora telefonando ai nostri uffici al 051 236835