Giustizia è una parola bellissima, soprattutto per le vittime di errori giudiziari quando si vedono riconosciuta l’innocenza dichiarata. Nonostante per riparare ai danni di tali incidenti esistano già diversi sistemi, come il risarcimento economico, questo non è sufficiente. Questo genere di situazioni necessitano di avere una voce, di essere trattate ed evitate. Soprattutto per la dignità delle vittime stesse.
Vediamo insieme cosa può fare Tutela Digitale in queste situazioni.
Innocenti
In un volume del 2018 ad opera del giornalista ed autore televisivo Alberto Matano, questi dichiara riferendosi alle vittime di errori giudiziari:
“Gridare la propria innocenza, e restare inascoltati. Trovarsi all’improvviso a fare i conti con quel marchio indelebile, anche a distanza di anni quando tutto è finito, quando la giustizia, che ha sbagliato, alla fine è giusta.”*
Di questa dichiarazione, ciò che ci colpisce di più è il concetto di marchio indelebile. Qualcosa che perseguita chi già ha sofferto per una situazione ingiusta. E continua. Senza sosta, senza una soluzione; non solo nella mente delle persone, ma anche e soprattutto online, dove le notizie hanno vita eterna. Un link che riporta ad un articolo preciso, “Arrestato xxx”, lì rimarrà anche in futuro senza un intervento esterno. Questo significa che anche ricercando un nome su Google per informarci su qualcuno, potremo trovarlo. E se ci sfuggisse la dichiarazione di innocenza che è arrivata dopo? Che succederebbe? E se la dichiarazione di innocenza “non facesse notizia”? Se non fosse nemmeno rettificata la situazione? Un link del genere potrebbe ancora compromettere (e da lì nel futuro) la web reputation di un individuo. Ecco perché le vittime di errori giudiziari devono, purtroppo, intervenire ancora per vedere la loro immagine sul web completamente ripulita.
Qualche dato sugli errori giudiziari in Italia
In Italia la frequenza degli errori giudiziari è costata diversi milioni di euro allo Stato. Ma un risarcimento pecuniario può davvero ridare dignità ad una vittima? Quali e quanti sono i casi?
Secondo i dati Istat nel 2020 la situazione è allarmante. Sono stati 766 i casi lo scorso anno, fra 750 vittime di ingiusta detenzione (ovvero custodia in carcere o ai domiciliari per poi essere assolti) e 16 vittime di errore giudiziario vero e proprio. La spesa per lo Stato, nel solo 2020, è stata di 9.104.875,44€. Ovviamente senza pensare alle conseguenze nella vita di queste persone. Ma è il conto complessivo a fare tremare.
Dal 1991 ad oggi i casi sono stati 29.659. Lo Stato italiano ha speso ben 869.754.850 di Euro.
Il sito Errorigiudiziari.com ha censito in maniera certosina 835 casi, tutti facilmente consultabili grazie al loro archivio online dove è possibile perfino filtrarli per tipo di reato, avvocato, anno e luogo.
Come le vittime di errori giudiziari possono scomparire dal web
Come azienda, Tutela Digitale ha stretto sin dal 2017 una collaborazione con l’associazione Articolo 643, il gruppo di avvocati, magistrati e professionisti che dà voce alle persone vittime di errori giudiziari.
La nostra attività consiste nella rimozione di link lesivi della reputazione dalla rete. Per chi ingiustamente detenuto o condannato, la rimozione di articoli e notizie relative ad un passato errato, diventa imprescindibile.
Tutela Digitale fa leva sul Diritto all’Oblio per garantire la pulizia del web da notizie negative. Ma offre anche la possibilità di monitorare la rete per evitare diffamazioni, commenti inappropriati, rimandi al passato in tutto il web, analizzando anche forum, blog ed altre risorse poco accessibili. Tutela Digitale inoltre, è in grado di riscrivere la storia di un individuo sul web. Abbiamo creato un sistema collaudato per fare in modo che una nuova identità possa apparire ed affermarsi in rete, eliminando ciò che ha a che fare con il passato. Facciamo tutto questo evitando importanti spese processuali o l’apertura di una pratica presso un avvocato. E lo facciamo con un team competente di legali ed esperti informatici.
Contattaci per qualsiasi esigenza, possiamo davvero aiutarti.
Per approfondire
B. Lattanzi e V. Maimone, Cento volte ingiustizia- Innocenti in manette, Mursia, 1996
* A. Matano, Innocenti- Vite segnate dall’ingiustizia, RAI Eri, 2018, p. 9