Nelle ultime settimane molto si è parlato del cosiddetto Diritto all’Oblio oncologico.
Questo soprattutto a causa della recente approvazione alla Camera dei Deputati di una norma che lo riguarda. Ma cosa significa questa espressione e perché è così importante?
Scopriamolo insieme!
Che cosa significa Diritto all’Oblio
Essendo Tutela Digitale una società che si occupa della rimozione di contenuti negativi dal web, il Diritto all’Oblio è uno dei temi che più abbiamo trattato in questo blog. È proprio grazie a questo diritto fondamentale della persona che riusciamo, attraverso il lavoro di avvocati specializzati, a rimuovere dalla rete notizie ed informazioni riguardanti il passato di un individuo che non sono più rilevanti per la società, ma possono costituire un problema per la reputazione della persona. Il Diritto all’Oblio nasce infatti in seno ad internet e alla nuova era della comunicazione nella quale viviamo. Informazioni giunte in rete possono rimanervi in eterno, andando a minare la reputazione di una persona anche molti anni dopo i fatti incriminati.
La rimozione è un diritto
All’interno dell’Unione europea è quindi sorto il Diritto all’Oblio, ovvero il diritto di veder rimuovere informazioni in rete sulla propria persona, quando queste informazioni non sono più rilevanti, non costituiscono più Diritto di cronaca, e quindi tornano ad appartenere al privato di un individuo. Ad esempio una bancarotta, un problema con la giustizia, una vecchia foto o un vecchio video apparteniti a “tutt’altra vita”. Se ciò che si trova online non costituisce più fonte di informazione per la collettività, allora è possibile richiederne la rimozione, per tutelare la reputazione del protagonista di quella vicenda.
Abbiamo scritto una guida sul Diritto all’Oblio. Puoi trovarla qui.
Cosa c’entra questo con l’Oncologia?
L’aggettivo “oncologico” fa riferimento alle neoplasie, ovvero ai tumori. Parlare di Diritto all’Oblio in associazione a questa malattia è doveroso nel momento in cui, fino ad ora, essere stati malati di tumore ed essere guariti creava un problema di reputazione. Non di reputazione online, quella di cui trattiamo normalmente noi, ma di reputazione “burocratica”. Ad oggi chi è guarito dal cancro ha difficoltà a richiedere un mutuo. Non può adottare. Incontra ostacoli nel sottoscrivere un’assicurazione. Insomma essere guariti dal tumore inserisce comunque la persona in una sorta di zona d’ombra dalla quale molte compagnie od istituzioni si guardano bene.
Perché accade questo?
Non possiamo chiamarla ovviamente “diffidenza”, ma il principio è il medesimo. L’idea alla base è che chi è stato malato di un così brutto male possa nuovamente dover fare i conti con il cancro. Non è affatto raro, infatti, che una neoplasia guarita si ripresenti dopo qualche tempo, in altri organi o con altre modalità. Quindi gli istituiti di credito rifiutano prestiti ingenti per la paura di non rientrare del capitale, così come assicurazioni o enti affidatari ritengono la persona guarita come poco affidabile a causa dei loro precedenti problemi di salute.
Queste battaglie, giustissime, hanno visto anche volti noti della tv schierarsi contro una grave ingiustizia cui erano sottoposti. Come ad esempio la showgirl Carolina Marconi, che ha spinto molto affinché si facesse qualcosa in tal senso proprio per il suo vissuto di malata oncologica.
Cosa sta cambiando per gli ex-oncologici
Qualcosa però si è mosso. Dopo anni di battaglie, lo scorso 3 agosto è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei deputati, una norma contro queste discriminazioni. Il testo, ora al vaglio del Senato, si batte per l’esercizio dei diritti degli ex-oncologici al pari di qualunque altro cittadino, rifacendosi all’articolo 3 della Costituzione italiana.
Nella speranza che anche il Senato approvi, questa sarebbe una grande vittoria di civiltà.
Perché parliamo di Diritto all’Oblio oncologico
Parliamo di questo argomento pur non essendo nello specifico ciò di cui si occupa Tutela Digitale, specializzata nel Diritto all’Oblio in senso stretto. Lo facciamo perché i due argomenti sono correlati dal principio di base per il quale una persona non può essere indissolubilmente legata al proprio passato. Ciò che è stato, anche quando vede una colpa e non è di certo il caso degli ex-oncologici, deve poter essere dimenticato. In molti casi il Diritto all’Oblio interviene su fatti che si sono tradotti in nulla di fatto (indagini o processi che hanno visto l’imputato prosciolto, ad esempio), o su fatti già debitamente pagati (condanna scontata come da decisione del giudice) e via dicendo.
Il passato non può costituire il futuro di una persona. Ed è bene tenerlo sempre a mente!
Hai avuto problemi di reputazione online? Noi, e il Diritto all’Oblio possiamo aiutarti!
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Per Approfondire:
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