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Diritto all oblio e nuove tecnologie: la sfida è alle porte

Diritto all oblio e nuove tecnologie

Il mondo cambia, le nuove tecnologie avanzano, e per il Diritto all’Oblio le cose si fanno più complicate. Siamo bombardati di notizie sulle evoluzioni delle Intelligenze artificiali, fino a due anni fa non si parlava d’altro che di blockchain, ma che impatto hanno tutte queste novità sulla privacy degli individui?
Ad esempio, le blockchain , che sono spesso celebrate per la loro capacità di garantire trasparenza e sicurezza dei dati, come si sposano con l’applicazione del Diritto all’oblio? In questo articolo esploriamo questo e altre nuove sfide per la privacy degli utenti.

Cosa sono le Blockchain?

Blockchain e nodi, che problemi per il diritto all'oblio?Anche se relativamente eclissate dall’IA, le Blockchain sono state un tema caldissimo fino a poco tempo fa. E in qualche modo lo sono ancora. La blockchain è una tecnologia di registrazione delle informazioni che si distingue per la sua sicurezza, trasparenza e resistenza alla manipolazione. È essenzialmente un database condiviso tra i nodi di una rete di computer. Ogni blocco nel database contiene un numero di transazioni, e ogni volta che una nuova transazione viene effettuata, viene registrata su tutti i libri in rete, creando così una catena di blocchi (da qui il termine “blockchain“). Perché è rivoluzionario?

 

1. Decentralizzazione

A differenza dei database tradizionali gestiti da un ente centrale (come una banca o un governo), la blockchain è decentralizzata. Ogni partecipante della rete (nodo) ha una copia del registro, che viene aggiornata automaticamente ogni volta che viene aggiunto un nuovo blocco.

2. Trasparenza

Tutti i nodi nella rete blockchain hanno accesso a tutto il registro, anche se i singoli dettagli delle transazioni possono essere criptati per proteggere la privacy. Questo significa che le modifiche al registro pubblico sono visibili a tutti i partecipanti e richiedono la convalida collettiva della rete, il che aumenta la trasparenza.

3. Sicurezza e immutabilità

Ogni blocco nella catena contiene non solo i dettagli delle transazioni, ma anche una sorta di impronta digitale crittografica del blocco precedente, che lega i blocchi l’uno all’altro in modo sicuro. Questo rende estremamente difficile alterare retroattivamente le informazioni contenute in un blocco: per modificare una singola transazione, sarebbe necessario alterare tutti i blocchi successivi nella catena, il che è impraticabile su reti grandi e attive.

A causa della loro natura immutabile i dati, una volta inseriti nella blockchain, non possono essere facilmente eliminati o modificati, il che pone un evidente conflitto con le normative sulla privacy che permettono agli individui di richiedere la cancellazione delle loro informazioni personali.

Implicazioni del Diritto all’Oblio nell’era delle Blockchain

Gli esperti stanno esplorando soluzioni tecnologiche che permettono la rimozione di dati sotto specifiche condizioni, mantenendo al contempo le qualità di immutabilità e sicurezza per il resto dei dati. Una versione modificata della tecnologia blockchain tradizionale, progettata per consentire la rimozione selettiva di dati, potrebbe dunque sostituire le blockchain convenzionali, dove una delle caratteristiche fondamentali è l’immutabilità. Ovvero che una volta che un dato o una transazione sono stati aggiunti alla blockchain, non possono essere modificati o eliminati.

Altri problemi legati al Diritto all Oblio e nuove tecnologie

Diritto all’oblio e generazione di Dati Utente

Le piattaforme online ospitano enormi quantità di contenuti generati dagli utenti, dai post sui social media ai commenti nei blog. Questi dati spesso diventano oggetto di richieste di rimozione per il Diritto all’oblio. Tuttavia, eliminare completamente tali informazioni può risultare tecnicamente arduo, in quanto le copie possono essere conservate in vari archivi o cache, o comunque “in locale”, ovvero nei dispositivi al di fuori della rete. Le aziende devono quindi bilanciare le richieste di rimozione con le limitazioni tecniche e gli obblighi legali, il che richiede una strategia di gestione dei dati ben pianificata.

L’Intelligenza Artificiale e il Diritto all’Oblio

L’intelligenza artificiale rappresenta un’altra frontiera complicata per il Diritto all’oblio. Gli algoritmi di AI possono memorizzare e utilizzare dati personali per migliorare il loro apprendimento, ma ciò può entrare in conflitto con il diritto degli individui di “essere dimenticati”. Per affrontare questa sfida, i programmatori stanno esplorando metodi come l’apprendimento federato, che permette agli algoritmi di imparare da dati decentralizzati senza doverli memorizzare centralmente.

Equilibrio tra Storia e Privacy nel Diritto all’oblio

Il Diritto all’oblio solleva questioni particolari anche nel contesto della ricerca storica e accademica, dove l’accesso a dati storici completi è fondamentale. Gli archivi storici e le biblioteche devono navigare tra la protezione della privacy e la conservazione di documenti storici. Questo equilibrio è spesso oggetto di dibattiti accademici e policy-making. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita in uno dei nostri primi episodi di Tutela Digitale On Air, citando un noto caso brasiliano.
La puntata sul Diritto all’Oblio al di furi dell’UE la trovi qui.

Conclusione

Il Diritto all’oblio è una tematica in continua evoluzione che interroga profondamente la nostra capacità di bilanciare diritti individuali e innovazione tecnologica. Mentre ci muoviamo in un futuro sempre più digitale, sarà cruciale continuare il dialogo tra tecnologi, legislatori, e la società civile per garantire che le tecnologie emergenti come la blockchain e l’IA rispettino i diritti fondamentali alla privacy e all’oblio.

Se hai necessità di applicare il Diritto all’Oblio ricorda che Tutela Digitale può aiutarti!
Contattaci subito!

Simonluca Renda

Simonluca Renda

Simonluca Renda è Communication Specialist e collabora da diversi anni con Tutela Digitale curandone la comunicazione on ed off line. Scrive sul Journal di Tutela Digitale dal 2018.

Simonluca Renda

Simonluca Renda è Communication Specialist e collabora da diversi anni con Tutela Digitale curandone la comunicazione on ed off line. Scrive sul Journal di Tutela Digitale dal 2018.
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