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World-Check: come funziona la banca dati più grande al mondo

Il Report completo

Liste internazionali di world-check

Proprio come nei più distopici scenari di futuro descritti nei libri di fantascienza, ricordiamo 1984 di Orwell, esistono banche dati dove vengono custodite tutte le informazioni riguardanti gran parte della popolazione, e la cosa più impressionante è che molti degli iscritti non sanno neppure di esserlo. 

World-Check è la più grande banca dati a livello mondiale. In essa sono racchiuse informazioni personali di più di 2 milioni di persone, sia fisiche che giuridiche. Ma come è possibile? 

World-Check è un database di Persone politicamente esposte (PEP), individui e organizzazioni a rischio elevato, utilizzato in tutto il mondo per aiutare a identificare e gestire il rischio finanziario, normativo e reputazionale. 

Indice

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La Storia di World-Check

World-Check è un servizio nato all’inizio degli anni 2000, per rispondere all’esigenza delle banche di avere un database che potesse monitorare e prevenire i rischi finanziari associati a loro clienti. La creazione del database ha coinvolto l’ideatore David Leppan e lo sviluppatore informatico Nikolas Kimla. Nel giro di poco tempo World-Check è diventata indispensabile soprattutto per banche e istituti finanziari, così nel 2011 è stata acquisita da Thomson Reuters, società leader nell’informazione finanziaria e risk management

Grazie all’acquisizione di World-Check la Thomson Reuters è divenuta il principale fornitore di Due diligence, attività di investigazione e di approfondimento di dati e di persone in campo in una trattativa. Questo tipo di attività si divide in: 

  • KYC (know your customer) processo di riconoscimento utilizzato da aziende e banche per verificare l’identità dei propri clienti e per valutare potenziali rischi o intenzioni illegali nel rapporto con essi.
  • PEP (Politically Exposed Person) ricerca di informazioni riguardo a persone che potrebbero essere esposte a crimini finanziari.

 

Nel 2018 Thomson Reuters ha raggiunto un accordo con il Gruppo Blacksone, e, tutto il comparto legato al kyc screening e Due diligence, è stato trasferito a Refinitiv. 

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L’idea

L’idea di creare il database nacque da uno scandalo che mise in allerta le banche svizzere. Alla fine degli anni ‘90 il generale e dittatore nigeriano Sami Abacha trasferì in conti privati in svizzera milioni di dollari ottenuti dl commercio del petrolio. Alla sua morte la Svizzera restituì alla Nigeria un totale di oltre 700 milioni di dollari, la somma più alta mai raggiunta in un procedimento di asset recovery.  

Questo scandalo fece emergere l’esigenza delle banche di avere un sistema di prevenzione dei rischi finanziari, un database che raccogliesse tutte informazioni delle persone che potessero essere potenziali criminali finanziari. In risposta a questa esigenza nacque World-Check. 

Che cos’è World-Check

Se all’inizio il database conteneva solo nomi di potenziali criminali o di “sorvegliati speciali”, con il passare del tempo si è ampliato sempre di più e ora contiene dati di oltre due milioni di persone

Il database è composto da schede anagrafiche con i dati raccolti da esperti. Analisti e ricercatori specializzati, raccolgono informazioni da fonti non sempre attendibili seguendo specifiche linee guida. Gi operatori lavorano da tutto il mondo e riescono ad aggiungere 60.000 profili al mese all’interno della banca dati. 

Perché non sempre attendibili? 

Perché le informazioni provengono direttamente dal mare di internet, sono recuperate accedendo ai cosiddetti Open Source data (informazioni personali rilevabili da fonti aperte online). I dati raccolti vengono profilati in base alla categoria di reato associato. 

Infine, le persone inserite nell’archivio non ricevono alcuna comunicazione, per questo motivo non possono poi procedere per richiederne l’eliminazione o contestarne a veridicità dei dati o pretendere l’aggiornamento degli stessi. Chiunque di voi, mentre legge questo articolo, potrebbe essere stato schedato da World-Check senza averne la minima idea.

Come vengono create le liste internazionali di World-Check

Abbiamo visto che le fonti principali sono opens source, quindi per estensione tutto il World Wide Web, ma nello specifico i dati sono estrapolati da 100.000 fonti pubbliche in 240 paesi nel mondo in 65 lingue diverse. Le principali fonti sono: 

  • elenchi di sanzioni e di compliance globale; 
  • siti web di autorità giudiziarie, normative o di altro tipo;
  • dipartimenti di pubblica sicurezza;
  • media e altre pubblicazioni ritenute affidabili;
  • fonti di informazione rese pubbliche della persona interessata (sito web personale, social media, blog o iscrizioni a forum o altri siti con informazioni visibili) 
  • siti web politici e pubblicazioni contenenti dati e informazioni riguardo parlamentari e figure di spicco;
  • persone politicamente esposte (pep), stretti collaboratori e familiari;
  • enti statali e imprese a partecipazione statale;
  • siti web governativi;
  • media nazionali e internazionali. 

 

Acquisite le informazioni vengono create delle liste internazionali contenenti le schede dei singoli. La scelta dei soggetti è fatta in maniera indiscriminata, anche se i principali ricercati sono persone che potrebbero avere legami con la criminalità. All’interno della scheda saranno inseriti dati come: 

  • Categoria e Sottocategoria (definite in base al reato commesso);
  • Data di creazione del profilo;
  • Numero di previdenza sociale;
  • Nome e cognome;
  • Alias, appellativi e alias alternativi;
  • Data di nascita;
  • Certificato di decesso;
  • Ulteriori informazioni;
  • Numero dei documenti (carta d’identità, passaporto);
  • Numeri di società;
  • Riferimenti di fonte;
  • Cittadinanza.

Nell’anagrafica creata potrebbero esserci dati non più preseti nemmeno online. Infatti, molti siti e canali online hanno aggiornato i dati allineandosi con le nuove leggi sulla privacy. La scheda resterà nel database per sempre e potrà essere divulgata a terze parti. World-Check è un servizio offerto da un’azienda a privati dietro pagamento, quindi, si paga per “violare” la privacy delle persone. 

Chi usufruisce del servizio di World-Check: 

  • Banche; 
  • Istituti finanziari creditizi e assicurativi;
  • Servizi governativi e di intelligence.

 

Questo strumento viene utilizzato per verificare l’attendibilità e la solvibilità di possibili clienti, ma allo stesso tempo può essere utilizzato anche per capire se il soggetto in questione possa essere legato a dinamiche relative a terrorismo, narcotraffico, riciclaggio di denaro, traffico di armi o di essere umani. Accedendo ai dati contenuti nell’archivio si può dunque arrivare a creare un report approfondito sulla attività lecite o meno di una persona; inoltre, si possono anche ricostruire eventuali legami con altre persone ritenute possibili criminali. 

cosa sono le liste world check
Un fac-simile del report di World-Check

Possiamo aiutarti a scomparire da World-Check

I nostri esperti possono evitare i problemi della schedatura del database
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World-Check Database
Pericoli del Web

Conosciamo meglio il Database World-Check

World-Check. Tutela Digitale si è occupata a più riprese della questione, analizzando le implicazioni di una schedatura. Questo database gestito dalla società Thomson Reuters Risk Management Solutions

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Liste World-Check e privacy

Questo strumento può essere utile, anzi molto utile, per determinare i rischi finanziari e per prevedere rischi in ambiti commerciali, se utilizzato come la legge prevede. 

Il problema sorge nell’uso non corretto di tale piattaforma, soprattutto nella raccolta delle informazioni attinte da fonti non verificabili e dall’utilizzo delle liste non conforme alle attuali leggi sula privacy. 

Sembra quindi evidente come la metodologia di azione di questo sistema sia in netto contrasto con le norme legate alla tutela della privacy in particolare l’art 6 del GDPR, dove viene definita la liceità di trattamento dei dati:

Il trattamento è lecito solo se e nella misura in cui ricorre almeno una delle seguenti condizioni: (C40)
a) l’interessato ha espresso il consenso al trattamento dei propri dati personali per una o più specifiche finalità; (C42, C43)
b) il trattamento è necessario all’esecuzione di un contratto di cui l’interessato è parte o all’esecuzione di misure precontrattuali adottate su richiesta dello stesso; (C44)
c) il trattamento è necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il titolare del trattamento; (C45)
d) il trattamento è necessario per la salvaguardia degli interessi vitali dell’interessato o di un’altra persona fisica; (C46)
e) il trattamento è necessario per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento; (C45, C46)

f) il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del titolare del trattamento o di terzi, a condizione che non prevalgano gli interessi o i diritti e le libertà fondamentali dell’interessato che richiedono la protezione dei dati personali, in particolare se l’interessato è un minore. (C47-C50)
La lettera f) del primo comma non si applica al trattamento di dati effettuato dalle autorità pubbliche nell’esecuzione dei loro compiti.

Altro punto discutibile è che le persone iscritte nelle liste World-Check non sanno di esserci e non possono avere la possibilità di cancellarsi, quindi di poter usufruire del diritto all’oblio.

L’attività viene ritenuta lecita perché non avviene in territorio italiano, né tantomeno è perpetrato da una società italiana. World-Check opera infatti in territorio inglese, la società ha sede in Gran Bretagna, dove la legge sulla privacy e sull’utilizzo dei dati è diversa dalla nostra.
Se l’archivio dei dati fosse allocato in Italia l’azienda, per utilizzare e raccogliere i dati, avrebbe bisogno del permesso del Garante della privacy, ogni persona presente nel database dovrebbe saperlo e avrebbe la possibilità di cancellarsi. 

Ma il database si trova fuori dal territorio italiano o europeo per questo non è soggetto a tale regolamentazione.
In questo caso ci si nasconde dietro la diversità di legislazioni per poter scampare agli obblighi delle leggi nazionali. Avendo ubicato il database all’estero, conducendo le trattative in un paese non comunitario, non si è soggetti alla legislazione italiana o comunitaria, per questo l’operato dell’azienda e la trattativa sono lecite.

Secondo quanto stabilito dalla legge sulla privacy  comunitaria oggi per poter utilizzare i dati di qualsiasi persona devi avere il suo consenso. Non solo per utilizzarli ma anche proprio per raccogliere i dati, come riportato dal GDPR.  

Utilizzo dei dati personali in Gran Bretagna post Brexit

Fino al 31 gennaio 2021 la Gran Bretagna, stato dove ha sede l’azienda proprietaria di World-Check, doveva sottostare alla legge Europea, la stessa che vige anche da noi. Dopo la Brexit però le cose sono cambiate. 

Secondo l’accordo stipulato tra Comunità europea e Gran Bretagna il Regno Unito ha continuato ad applicare il Regolamento Europeo 2016/679 in materia di protezione dei dati personali fino al 30 giugno 2021. Da quel momento in poi il Regno Unito è diventato Paese terzo. Ad aprile è stato stipulato un accordo tra le parti per la migliore gestione possibile dei dati dei cittadini. 

La Commissione europea ha stabilito che il Regno Unito fornisse un adeguato livello di protezione dei dati degli utenti, per questo non sono state poste limitazioni al flusso di dati dagli altri Paesi europei alla Uk.  All’interno della decisione di adeguatezza è stata inserita una “sunset clause”, che limita la durata della decisione a quattro anni e prevede meccanismi di controllo costante del quadro giuridico su cui si basa la decisione, raccomandando una stretta cooperazione e un continuo scambio informativo tra la Commissione e gli Stati Membri.
La decisione potrà essere sospesa, abrogata o modificata, in qualsiasi momento, non appena queste condizioni non sussistessero più.

Secondo questo quadro giuridico i dati delle persone possono confluire senza problemi in Inghilterra e lì possono essere gestiti in autonomia secondo le norme Statali, che sono allineate con quelle vigenti nella Comunità europea definite dal Regolamento (UE) 2016/679. I punti comuni sono: 

• i meccanismi di sorveglianza; 

• le vie di ricorso previsti dal diritto Nazionale; 

• le sanzioni previste in caso di violazione dei diritti personali; 

• le modalità di ricorso e di richiesta di cancellazione dei dati. 

Nello scambio dei dati tra la Gran Bretagna e i Paesi europei rimangono validi contemporaneamente due GDPR validi: il GDPR dell’UE e il GDPR del Regno Unito. Questa situazione genera come conseguenza una doppia esposizione normativa per chi tratta i dati delle persone.

Quindi è nel nostro diritto richiedere la cancellazione dalle liste World-Check e le norme vigenti sia in Europa che in Gran Bretagna, ce lo consentono. A questo punto, ad un cittadino per far valere i propri diritti non resta che scoprire se è presente nel database.
La presenza nelle liste potrebbe precludere finanziamenti, mutui, stipule assicurative… e potremmo venirne a conoscenza solo nel momento del no. 

 

World-Check e i diritti del cittadino

La Refinitv con la modalità di operatività di World-Check viola molti diritti che possiamo ritenere fondamentali per il cittadino. Come abbiamo visto la legge sulla Tutela della Privacy inglese, anche se ha molti punti in comune, non è quella che noi conosciamo. I diritti violati dal Database e dalla sua modalità di raccolta dati sono: 

a) il Diritto all’oblio, ovvero il diritto che ognuno di noi ha di essere dimenticato in rete. Ne abbiamo parlato anche nella nostra guida, dove puoi approfondire ogni suo aspetto

b) il Diritto all’identità personale, previsto nell’art. 595 c.p. È il diritto a non essere diffamati, quindi che le notizie che si trovano online su di noi siano vere e aggiornate. La tutela è solo parziale, perché la norma si applica solo nel caso in cui le informazioni siano lesive dell’onore del soggetto

c) i diritti previsti all’interno delle norme sulla privacy (Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196), quindi il diritto alla cancellazione dei dati personali e il diritto all’accesso alle banche dati. 

d) la conservazione dei dati personali generalizzata e indiscriminata. Secondo quando emesso dalla sentenza del 6 ottobre 2020, C-245/19 e C-246/19, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito il divieto di conservazione in modo indiscriminato dei dati personali da parte dei fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche.

Thomson Reuters world check list

 

Come cancellarsi dalle liste World-Check

Per verificare se il nostro nome è presente nella banca dati, bisogna semplicemente interrogando l’archivio. Questa operazione può anche essere seguita da un nostro legale incaricato munito di procura.
Anche Tutela digitale, con un team di legali esperti, può aiutarti a verificare la tua presenza è a recedere i rapporti con World-Check. 

Nel caso in cui il riscontro sia positivo, si dovrà verificare la veridicità delle informazioni. Da qui si aprono più opzioni: 

  • richiedere la correzione dei dati, in caso di informazioni errate;  
  • chiedere la cancellazione della scheda dalla lista. 

 

Questa seconda opzione sembra di difficile attuazione. Per questo un’altra strada possibile è quella della rimozione dei dati a monte, anche se questo non eliminerà le informazioni di cui Wold-Check è già  possesso, andando a cancellare le notizie presenti online. Un’altra opzione è quella di procedere invocando la cancellazione ai sensi e per l’effetto dell’art. 17 G.D.P.R. in materia di Diritto all’Oblio, per fare questo è meglio avvalersi di professionisti legali esperti.

Il Team di esperti di Tutela Digitale può aiutarti a muoverti nella giusta direzione per eliminare il tuo nominativo nella lista World-Check o ad eliminare notizie sul tuo conto online. 

Scopri tutti i servizi che Tutela Digitale offre ai privati, oppure scrivici a info@tuteladigitale.it o su WhatsApp al 333 2022801